L’olio extravergine di oliva è uno dei prodotti più utilizzati sia nelle cucine degli italiani sia in tutto il mondo. Portare in tavola un prodotto di qualità, tuttavia, non è semplice come sembra. In commercio ci sono infatti moltissime varietà e tipologie di olio, ma quante di queste possono davvero essere considerate puro extravergine di oliva?
Nei discount è semplice trovare dei prodotti estremamente economici, inferiori a 4€ per litro, ma un prezzo così basso è senza dubbio indice di un olio trattato con agenti chimici e per nulla salutare. La qualità ha il suo prezzo e un vero olio extravergine d’oliva non dovrebbe costare meno di 7€ a litro.
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Il prezzo di un valido olio extravergine di oliva è influenzato da svariati fattori e i prodotti più economici nascondono insidie che possono ingannare chiunque. Vediamo dunque quali sono gli aspetti e i requisiti essenziali che devono essere considerati per essere certi di acquistare dell’olio di eccellente qualità e quali varietà bisogna invece assolutamente evitare.
Olio vergine di olive lampanti: cos’è realmente e come viene prodotto?
L’olio lampante è il re dell’olio a basso costo ed è anche quello di qualità peggiore. Non è considerato commestibile poiché non soddisfa nessuno dei requisiti per essere classificato vergine. In particolare presenta acidità superiore ai 2 gradi, all’assaggio la mediana dei difetti è superiore a 2,5 e il fruttato è pari a zero.
Questa tipologia di olio viene prodotto da olive in cattivo stato, raccolte da terra e irreparabilmente compromesse. Pur presentando gradazioni di colore che variano dal verde al dorato, esattamente come l’olio vergine, ha sapore e odore decisamente sgradevoli. Viene infatti impiegato per lo più a livello industriale.
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Grazie alle più moderne tecniche di raffinazione l’olio lampante può essere sottoposto ad un processo che lo rende commestibile, migliorandone chimicamente e fisicamente la qualità, ed è in seguito a queste operazioni che può essere messo in commercio sotto la denominazione di olio vergine.
La raffinazione dell’olio lampante prevede diverse fasi. Durante la depurazione vengono eliminate sostanze tossiche e nocive, ma anche importanti proteine; si prosegue con la neutralizzazione che porta l’acidità ad un livello accettabile e successivamente la decolorazione, la deodorazione e la winterizzazione permettono di ottenere un prodotto visivamente e olfattivamente simile a un olio vergine.
Il risultato finale del processo di raffinazione è un olio inodore e insapore, che prima di essere imbottigliato e immesso sul mercato viene mischiato con parti di olio vergine ed extravergine. Un prodotto tanto infimo, non può fare a meno di essere caratterizzato da un prezzo decisamente basso, ma utilizzarlo in cucina è comunque una pessima scelta.
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Quali sono i fattori che influiscono sul prezzo dell’olio extravergine di oliva?
L’olio extravergine d’oliva prodotto da olive italiane e frantoi presenti sul territorio italiano è uno dei prodotti d’eccellenza della cucina mediterranea. Gustoso, sano ed estremamente nutriente, è l’alimento fondamentale che viene introdotto in qualsiasi tipologia di dieta.
Per capire se l’olio è realmente di qualità extravergine e rendersi conto in base a quali fattori varia il prezzo per litro bisogna indagare su alcune caratteristiche che lo compongono.
Annata di raccolta
Uno dei principali fattori che possono influire sul prezzo e che spesso viene enormemente sottovalutato riguarda l’andamento dell’annata olivicola durante la quale l’olio è stato prodotto. Non tutte le annate, infatti, sono uguali e se alcune presentano abbondanza di olive e grandi quantità di olio prodotto, altre possono rivelarsi particolarmente scarse in tal senso. L’olio extravergine di oliva prodotto nel corso di annate positive tenderà dunque ad essere messo in commercio con un prezzo più basso, mentre in presenza di ridotte quantità di prodotto finale, questo avrà costi decisamente più alti. Per questo motivo il prezzo dell’olio varia di anno in anno, seguendo l’andamento dell’agricoltura.
Formato
Paradossalmente un singolo litro d’olio extravergine di oliva è molto più caro di una confezione da 5, 10 o 20 litri. Questo è dovuto al fatto che l’imbottigliamento ha un costo superiore rispetto a quello della vendita in latta, spesso utilizzata per il commercio di quantità maggiori. La singola bottiglia d’olio extravergine può essere di vetro o di ceramica e queste ultime in particolare fanno sì che il prezzo si alzi notevolmente.
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Metodo di produzione
Il metodo di coltivazione biologico garantisce un olio extravergine di olive della migliore qualità. Questo fattore incide ovviamente anche sul prezzo, dal momento che un metodo biologico richiede costi decisamente più elevati rispetto ai metodi di produzione e raccolta tradizionali. L’assenza di trattamenti chimici, inoltre, espone il coltivatore al rischio di perdere parte del raccolto e la quantità finale di prodotto immesso in commercio sarà sicuramente inferiore a quella che si otterrebbe utilizzando agenti chimici che proteggono le olive da malattie e infezioni, pur causandone l’abbassamento della qualità e una notevole diminuzione delle proprietà nutritive.
Acidità
Il Regolamento CEE n. 2568/91 stabilisce che l’olio, per essere riconosciuto di qualità extravergine, non deve superare gli 0,8 gradi di acidità. Questa viene misurata in linee, ognuna corrispondente a 0,1 gradi. Le migliori annate olivicole possono produrre olio con acidità minima, quasi del tutto assente. Questa qualità di olio, naturalmente, è considerata eccellente e tra le opzioni di acquisto disponibili è la migliore che si possa fare. Un olio caratterizzato da bassa acidità, infatti, potrà tranquillamente essere utilizzato durante l’anno successivo a quello di raccolta e produzione, mantenendo intatte le sue proprietà nutritive, oltre ad un odore e sapore sempre gradevoli.
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Costo delle certificazioni
Le migliori varietà di olio extravergine d’oliva ottengono specifiche certificazioni. Ognuna di esse ha un costo differente, che viene sommato al prezzo di base.
Altri fattori che incidono sul prezzo finale dell’olio extravergine d’oliva sono le spese di marketing e pubblicità, oltre a tutti i passaggi di compravendita intermedi che avvengono dal produttore principale al consumatore finale.
Quanto costa l’olio della Rapolla Fiorente? (breve listino prezzi)
Il nostro olio ha dei costi ben precisi e in linea con il mercato:
- € 7,40 al litro per l’Olio Principe (fruttato delicato).
- € 7,80 al litro per l’Olio Sarolo (fruttato intenso).
Per entrambi, il trasporto ha un costo aggiuntivo (fatta eccezione per chi acquista nella nostra regione, in tal caso il trasporto è gratuito).
Perché acquistare l’olio direttamente dai frantoi?
Il più corretto processo di molitura delle olive nei frantoi prevede che ogni partita di olive venga trattata singolarmente e che tra una lavorazione e l’altra i macchinari debbano essere puliti. Questo comporta tuttavia un grande dispendio di tempo, pertanto non è detto che tutti i frantoi rispettino questa procedura.
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Può dunque capitare che una partita di olive di ottima qualità venga di fatto lavorata subito dopo una partita pessima e che i residui ancora presenti nei macchinari vadano a compromettere la qualità dell’olio. In questi casi il prezzo dell’olio acquistato al frantoio risulta più basso, ma si incorre nel rischio di ottenere un prodotto che contiene agenti chimici e nocivi tipici della lavorazione degli oli lampanti.
Anche se il prodotto finale risulta infatti di acidità inferiore agli 0,8 gradi, è sempre possibile che contenga scarti delle precedenti lavorazioni e dunque sostanze nocive che possono causare problemi a livello di circolazione, pressione e al colesterolo.
L’importanza di affidarsi a un’azienda certificata come la nostra
È sempre preferibile affidarsi a marchi certificati e garantiti come Rapolla Fiorente, in quanto frantoio di proprietà nel quale vengono molite esclusivamente le olive di produzione propria, controllate e monitorate in ogni fase che va dalla maturazione al raccolto. Questo è l’unico modo per essere certi che il prodotto finale non venga in alcun modo compromesso da altri agenti chimici o da residui di lavorazione di qualità inferiore all’extravergine di oliva.